
Il 3 giugno una massa di gente cacciò agenti federali da Minneapolis in seguito ad una loro incursione in una taqueria. Il 4 giugno ci furono scontri cogli agenti dell’agenzia statunitense di controllo dell’immigrazione “US Immigration and Customs Enforcement” (ICE) durante raid a Chicago e Grand Rapids. Venerdì 6 giugno, Los Angeles ha risposto a un raid della ICE, precipitando una giornata di scontri intensi che continuano tuttora. Di seguito una testimonianza diretta, nella quale I partecipanti descrivono come la folla si sia unita per cercare di impedire agli agenti federali di rapire individui dalla propria comunità.
Lo “zar della frontiera” di Donald Trump, Tom Homan, ha dichiarato che invierà la Guardia Nazionale a Los Angeles come risposta. Se la situazione peggiora in alter località degli USA, è possibile che vedremo un movimento di popolo che riprende le fila della rivolta per George Floyd. Si può dire che nella cattura del presidente della sede californiana del sindacato internazionale degli impiegati del settore servizi (Service Employees International Union, SEIU in breve) durante gli attacchi contro il popolo di Los Angeles, la ICE le varie agenzie federali ridirette al supporto rischino di inimicarsi ancora più persone, già fin dall’inizio di questo confronto.
Anche se l’amministrazione Trump ha iniziato con aggressioni contro immigranti—sia registrati che non registrati—questo è solo un primo passo verso la loro marcia per l’autocrazia. Prendono di mira gli immigranti perché’ credono che siano il bersaglio più facile, ma il loro scopo e’ farci abituare alla passività nei confronti di una violenza di stato brutale, distruggendo i legami di base di solidarietà che formano la trama societaria di tutti gli esseri umani.
Dovrebbe essere palese—anche ai centristi più blandi—che il risultato di questa battaglia in corso determinerà il futuro per tutti I bersagli che Trump ha designato, a partire dall’università di Harvard fino a chi vuole semplicemente poter comprare da mangiare.
A proposito, se c’è la chance che tu sia in una zona in cui armi chimiche verranno usate, è possibile neutralizzare i fumogeni—leggi queste brevi istruzioni. Puoi anche trovare diversi metodi di salvaguardia personale durante manifestazioni e cariche qui. Per apprendere cos’altro puoi fare per fermare la ICE, inizia da qui.
Per sostenere gli arrestati di Los Angeles, parti da qui.

Prima Azione, Mezzogiorno di Fuoco
Sui social, si sono sparse notizie che la ICE stava effettuando raid in diversi punti di Los Angeles, Highland Park e MacArthur Park. Gli agenti avevano preso di mira un edificio nel distretto dei fioristi ed erano stati bloccati dentro da un assembramento improvvisato. La folla aveva bloccato tutti I lati dell’edificio, ogni ingresso, per impedire agli agenti di uscire; gli agenti avevano già arrestato diverse persone all’interno e non avevano previsto che 50-100 Angelenos li avrebbero intrappolati. Pare credessero di poter fare una razzia in pieno giorno in piena Los Angeles senza proteste dal vicinato. Si sbagliavano. Avevano preso di mira sei o più zone, questa era la più popolosa, a pochi isolati dal distretto della Piñata.
Parecchie persone si erano piazzate di fronte all’ingresso principale dell’edificio per impedire l’uscita agli agenti ICE. Presi di sorpresa, gli agenti stavano ovviamente cercando un altro metodo di evacuazione. Familiari degli arrestati erano in lacrime vicino alle varie porte e cancelli, chiedendosi cosa sarebbe stato dei loro cari. Il governo federale aveva dichiarato Guerra contro Los Angeles.

La ICE richiese un camion rinforzato, accompagnati da 36 agenti anti sommossa e una flotta di furgoni. L’ingresso che volevano utilizzare era bloccato da un furgone audio della SEIU e la ICE ordinò che fosse rimosso. La SEIU mosse il furgone, usando il sistema audio per dire agli astanti di “salire sul marciapiede”. Circa la metà delle persone lo fecero, ma la folla era abbastanza rada e ciò permise al camion rinforzato ed ai furgoni di arrivare al cancello.
Agenti federali in ordinamento anti-sommossa iniziarono a spingere fuori la gente. Il piccolo gruppo che non era sul marciapiede restarono fermi, ruotando gli scudi anti sommossa degli agenti e prendendoli in giro. Gli agenti sembravano scossi dalla resistenza di questo gruppo, che era arrivato in circa 15 minuti. Con uno sforzo, gli agenti della FBI iniziarono a lanciare lacrimogeni al gruppo, che gli urlava contro mentre i fascisti mercenari cercavano di rompere la linea di resistenza. Nella confusione gli agenti riuscirono a fare strada per far entrare i furgoni dal cancello.
Gli agenti federali chiusero I lavoratori arrestati nei furgoni ed iniziarono a guidare verso fuori. I protestanti cercarono di fermarli ma la FBI intensificò la situazione—fermando manifestanti e lanciando proiettili al pepe e proiettili di gomma a casaccio. Uno dei furgoni accelerò e urtò il presidente del ramo californiano del sindacato internazionale degli impiegati del settore servizi (SEIU), non solo ferendolo ma arrestandolo.
I manifestanti divennero più aggressivi, utilizzando fuochi d’artificio e lanciando immondizia, bottiglie d’acqua e verdure contro i mercenari. La FBI rispose con una Cortina di granate suono-e-luce e proiettili di gomma e di pepe.
Mentre quella battaglia proseguiva, altre persone seguirono i furgoni della ICE all’aeroporto di Burbank, dove gli agenti pare avessero detto che stavano portando una “squadra di hockey”. Non è ancora chiaro dove il volo fosse diretto. Altri detenuti furono portati al carcere MDC (Metro Detention Center), che diede inizio ad una chiamata all’azione un paio di ore più tardi.
Il carcere MDC è dove sono tuttora rinchiusi centinaia di detenuti dei raid, oltre ad essere il sito dell’accampamento per l’abolizione della ICE che durò 60 giorni nel 2017.

Seconda Azione, ore 16
Una protesta cominciò a formarsi al carcere MDC. Ci fu una conferenza stampa con il sindacato Union Del Barrio, la SEIU e la Coalition for Humane Immigrant Rights di Los Angeles. Tentativi di compromesso causarono tensioni tra gli attivisti pagati e la folla. Gli attivisti finirono con andarsene e la folla rimase—spruzzando tag e graffiti, rompendo vetrine, distruggendo e ingovernabile. Qualcuno aveva portato una mazza e stava attaccando le colonne in cemento cosicché’ si sarebbero potuti usare i frammenti da lanciare alla polizia. Una sedia girevole venne usata come barricata; uno venne con un costume da dinosauro.
Gli agenti federali erano stressati, rilanciando tutto quello che riuscivano alla folla. Ci furono diverse cariche di lacrimogeni, ma I manifestanti li neutralizzavano mettendo acqua e ghiaccio sui proiettili, o coni spartitraffico – come avevano fatto i cileni. Ci fu anche chi rilanciò di ritorno i proiettili fumogeni agli agenti del Dipartimento di Sicurezza Interna (Department of Homeland Security). La folla era molto attiva e coraggiosa. Alcuni pseudo-giornalisti/streamer su internet di destra tentarono di infiltrare la zona ma furono riconosciuti e fatti uscire.
La DHS non riusciva a controllare la situazione. I federali erano in sfiancati e chiesero alla polizia cittadina di Los Angeles di venire a soccorrerli. Sebbene la sindaca, Karen Bass, avesse detto di essere “inorridita” dalla presenza degli agenti ICE a Los Angeles, mandò un ingente numero di poliziotti (LAPD). Un elicottero a bassa quota faceva annunci dicendo che I manifestanti sarebbero stati arrestati e ordinando la dispersione, mentre la LAPD spingeva la gente via dall’edificio, per quattro o cinque ore di seguito. Erano tutti coperti di polvere dai proiettili al pepe e gas lacrimogeno.

Terza Azione, ore 22
Un messaggio disse che la ICE stava facendo una razzia a Chinatown. (Si venne a sapere più tardi che volevano tenere il parcheggio per una conferenza stampa di Thomas Homan, lo “zar della frontiera” di Trump, alle 7 della mattina successiva—la conferenza stampa non ebbe mai luogo).
Centinaia di persone cominciarono ad arrivare, con torce stroboscopiche mirate agli occhi degli agenti federali e slogan e insulti alla linea degli agenti anti-sommossa.
Sebbene le azioni di resistenza durassero già da un giorno c’era molta energia, tanto che passanti e spettatori della squadra dei Dodgers si unirono. Ci fu di nuovo un blocco della strada e degli ingressi e il caos iniziò di nuovo. Stavolta non c’erano I poliziotti, per cui gli agenti federali si prepararono a spingere fuori la folla da soli. Alcune persone spruzzarono graffiti sul veicolo rinforzato della ICE e cominciarono a saltarci sopra, mentre gli agenti usavano un cannone acustico (LRAD). Qualcuno scrisse “FUCK ICE” e oscurò con la vernice le telecamere di una macchina autonoma Waymo. Non era presente alcuna organizzazione, tranne il sindacato degli inquilini di Los Angeles, che fu presente a tutte le azioni del giorno.

Gli agenti federali decisero che il parcheggio era troppo difficile da difendere e cominciarono a retrocedere. La folla approfittò per bloccarli, lanciando fuochi d’artificio, sassi, bottiglie e addirittura piatti. Gli agenti della FBI lanciarono alcune granate suono-e-luce e lacrimogeni ma i resistenti non erano intimiditi.
Qualcuno iniziò a sfasciare le finestre delle auto dei federali, a quel punto la ICE decise di andare e i manifestanti iniziarono a festeggiare. Ci furono fuochi d’artificio come celebrazione, prima che la folla si disperse verso casa, rincuorata dalla piccola vittoria dopo una giornata orrenda e disumanizzante nei cosiddetti Stati Uniti.

Appendix I: Un Poster
Questi poster anonimi circolano in diverse varianti—connettono la resistenza contro la polizia a Los Angeles, Gaza, dalla Grecia ad Atlanta, Chicago, Minneapolis, Oakland, Portland e Seattle.

Fai click sull’immagine per scaricare il poster.
Appendix II: Guida alla Sopravvivenza in Sommossa
Questa breve guida è disponibile dalla sommossa di Los Angeles. Tratta di sicurezza in strada e altri importanti fattori da considerare per la resistenza agli sforzi della ICE e Donald Trump di imporre il fascismo tramite occupazione militare.
